I corsi di Language Consultants per i bambini della Scuola dell’infanzia dai 4 ai 6 anni rappresentano il primo ma più significativo passo verso l’apprendimento di una lingua straniera.
L’acquisizione, sin dalla più tenera età, di una lingua è un’opportunità per lo sviluppo generale delle abilità linguistico-cognitive dei bambini ed è anche un’occasione importante per sviluppare il suo potenziale affettivo, sociale, abituandolo al pensiero flessibile e a confrontarsi con il diverso da sé.
Il metodo ENGLISH PLAYGROUND di Language Consultants ideato per i bambini della Scuola dell’Infanzia prevede l’utilizzo di strategie di insegnamento mediante le quali attivare tutte le facoltà intellettive dei bambini.
Ogni bambino possiede queste diverse intelligenze:
- logico-matematica: “pensare con i numeri e riflettere sulle loro relazioni”
- linguistico-verbale: “pensare con le parole e riflettere su di esse”
- cinestetica: “pensare con e sui movimenti e i gesti”
- visivo-spaziale: “pensare con immagini visive e fare elaborazioni su di esse”
- musicale: “pensare con e sulla musica”
- intrapersonale: “riflettere sui propri sentimenti, umori e stati mentali”
- interpersonale: “avere successo nelle relazioni con gli altri”
- Intelligenza Naturalistica: “pensare alla natura e al mondo che ci circonda”
- Intelligenza Esistenziale: “pensare alle questioni etiche ed esistenziali”
Ogni bambino, però, è unico e manifesta la sua unicità attraverso il suo talento naturale. C’è chi è più bravo nelle lingue, chi ha un orecchio musicale innato, chi uno spiccato senso dello spazio.
Con la consapevolezza di questa unicità, l’approccio dell’insegnamento non può che diventare child-centred. All’insegnante non viene richiesto di preparare lezioni specifiche per assecondare l’innata capacità di ogni singolo studente, ma semplicemente di utilizzare tutte le strategie didattiche a sua disposizione per coinvolgere la totalità dei suoi studenti.
Diversificazione delle attività
Attraverso attività didattiche che variano spesso e che abbracciano tutte le preferenze si crea un clima-classe favorevole all’apprendimento. Un clima inclusivo, dove le differenze di ognuno diventano una risorsa, non un limite ma un vantaggio per gli altri.
Educatori
Durante le attività, gli educatori si esprimono esclusivamente in lingua aiutandosi, se necessario, con i gesti per facilitare la comprensione del messaggio verbale. I bambini possono così familiarizzare con il nuovo linguaggio e, ripetendo suoni e parole, potenziare la memoria verbale e acquisire fluidità nell’espressione orale. Imparano senza difficoltà parole nuove, si esprimono con frasi semplici e rispondono a comandi e a domande formulate in lingua utilizzando tutte le loro capacità.
Ognuno impara ad esternare la consapevolezza di quello che ha appreso anche attraverso il corpo e l’immaginazione attiva, in un processo che porta a migliorare la coscienza delle aspettative, delle motivazioni personali e la capacità di lavorare insieme agli altri bambini.
Obiettivi formativi
Il progetto “English playground” si prefigge di complementare la programmazione didattica già adottata dalla Scuola dell’infanzia attraverso attività ludiche strutturate in modo che il bambino possa utilizzare le forme linguistiche e il vocabolario in modo naturale. Tra le attività proposte ci sono quelle legate alla musica e al gioco. Il gioco infatti costituisce un’efficace contestualizzazione per l’utilizzo di L2: i bambini desiderano giocare e, giocando, imparano. Inoltre, per poter giocare in gruppo i bambini interagiscono ed è proprio l’interazione che contribuisce allo sviluppo delle abilità linguistiche e comunicative.
Total Physical Response
L’approccio child-centred, la consapevolezza che nessuno di noi appartiene ad un’unica tipologia, ci spinge a proporre attività multi sensoriali, che possano coinvolgere tutti e che diano a tutti la possibilità di apprendere al meglio.
In questa prospettiva la scelta del “metodo” da utilizzare gioca un ruolo decisivo. English Playground utilizza il T.P.R. (Total Physical Response), un metodo d’insegnamento che si basa sull’accoppiamento della parola all’azione e consente di utilizzare tutto il corpo e quindi tutti i sensi nell’acquisizione linguistica.
Il Dr. James J. Asher ha sviluppato questo metodo per l’insegnamento della lingua straniera, L2, partendo dall’osservazione dell’apprendimento della lingua L1 nei bambini.
Nessun bambino impara a parlare memorizzando lunghe liste di vocaboli.
Nei primi anni di vita i bambini sono esposti per un lungo periodo a richieste, comandi, inviti da parte dei genitori e degli adulti, a cui danno una risposta di tipo fisico – sorridono, guardano, ridono, etc.
Passano diversi mesi prima che il bambino riesca a dire una parola. Tuttavia è proprio in questo periodo di silenzio che il bambino fa propri i meccanismi linguistici e i suoni della lingua madre. Quando il bambino è riuscito a prendere coscienza di questi meccanismi linguistici di base inizia a parlare, in modo forse non perfetto, ma che si svilupperà nel tempo.
Allo stesso modo, con il metodo T.P.R. durante le attività in aula i bambini eseguono le azioni richieste dall’educatore e inconsapevolmente acquisiscono il lessico, i suoni e le strutture della L2.
Questo metodo risulta particolarmente efficace nell’acquisizione del nuovo vocabolario, che viene appreso velocemente e fissato nella memoria a lungo termine.
Il TPR è un approccio divertente e privo di stress molto efficace anche nell’insegnamento di L2 agli adulti.
I bambini e la musica
La musica svolge una funzione importante durante una lezione di lingua perché rafforza la motivazione dello studente all’apprendimento.
La musica può essere utilizzata come sottofondo e accompagnamento in alcuni momenti della lezione. Durante il “warm up”, la fase di preparazione che si svolge all’inizio della lezione, i partecipanti prendono gradualmente confidenza con la seconda lingua ed è spesso in questi momenti che si rivedono gli argomenti già trattati.
Si possono utilizzare canzoni in lingua inglese note ai bambini oppure solo musica e chiedere loro di eseguire degli ordini a tempo (velocemente se la musica è veloce, lentamente se è lenta, cambiando velocità, se la musica cambia velocità …). In questo modo la musica serve anche a rafforzare lo sviluppo fisico e sociale del bambino e l’insegnamento linguistico diventa parte integrante dello sviluppo della persona nella sua interezza.
Le canzoni, inoltre, sono spesso un’utile fonte di ripetizioni strutturali e lessicali e forniscono un apporto fondamentale per la pronuncia e l’intonazione. Il miglior risultato si ottiene con quelle canzoni che ci riportano al TPR, ossia canzoni che collegano movimenti o gesti alla parola.
Un esempio famoso di questo approccio è la canzone ‘Head & Shoulders’:
I bambini e le storie:
I ragazzi amano le storie: divertenti o terrificanti sono motivanti e fanno leva sull’immaginazione.
I bambini piccoli amano ascoltare la stessa storia più volte e la ripetizione aiuta a memorizzare il lessico e le strutture grammaticali presenti nel racconto. Inoltre, le strutture ripetitive di alcuni racconti per l’infanzia incoraggiano la partecipazione alla narrazione e forniscono un contesto reale al vocabolario e alle strutture.
Per finire è necessario non sottovalutare l’esercizio di ascolto, così importante per l’assimilazione della seconda lingua. Le storie possono essere lette ad alta voce dall’insegnante che mostra ai ragazzi libri illustrati oppure si può integrare l’ascolto passivo con un più diretto coinvolgimento dei ragazzi. Partendo da figure o personaggi proposti dall’insegnante si può, per esempio, decidere di inventare e raccontare una storia tutti insieme.
È questo l’approccio consigliato da T.P.R.-S, ossia Total Physical Response – Storytelling, che si propone come secondo stadio rispetto al T.P.R. Mentre il T.P.R. predilige la prima fase di ascolto silenzioso, il T.P.R.-S, attraverso storie facili da seguire con le immagini, permette ai bambini di utilizzare ed espandere il lessico appreso, contestualizzandolo.
E’ fondamentale dare la possibilità ai bambini la possibilità di “giocare” con la seconda lingua, sperimentare, perché solo così possono davvero utilizzare con sicurezza gli elementi acquisiti.
I bambini e il gioco
Il gioco costituisce una risorsa privilegiata per l’apprendimento e per le relazioni, consente al bambino di trasformare la realtà secondo le sue esigenze interiori, di realizzare le sue potenzialità, di rivelarsi a sé stesso e agli altri in una molteplicità di aspetti, di desideri e di finzioni, e realizza, nei fatti, il clima ludico della scuola dell’infanzia
Il gioco, come la musica, è divertente e in quanto tale motivante. Utilizzando il gioco strutturato i ragazzi imparano la seconda lingua senza rendersene conto. In questo modo il gioco diventa un’opportunità autentica per l’uso linguistico.
I giochi proposti sono attività guidate da regole che hanno un obiettivo ben preciso. Il gioco è legato all’insegnamento strutturato in modo tale che i bambini siano consapevoli del suo contenuto e imparino L2 quasi senza notarlo.
Il coinvolgimento e l’entusiasmo generato dal gioco possono dare una spinta notevole alla motivazione del bambino e giocare è per i bambini un’opportunità autentica per l’uso della lingua.
Scarica il PDF >>>> English Playground